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Interessi mutuo prima casa: come detrarli e chi ha diritto all’agevolazione

Last Updated on Dicembre 30, 2021

Il tema degli interessi mutuo prima casa è uno dei più sentiti da chi vive l’emozione dell’acquisto della prima abitazione. Se sei qui, significa che vuoi sapere qualcosa di più in merito. Perfetto! Nelle prossime righe di questo articolo, potrai trovare diverse informazioni che abbiamo selezionato per chi, come te, vuole documentarsi rapidamente sulla detrazione degli interessi mutui prima casa.

Detrazione interesse mutuo prima casa: ecco cosa sapere

Nel momento in cui si acquista la prima casa, si ha anche la possibilità di detrarre dal reddito Irpef sia gli interessi passivi, sia gli oneri accessori. A quanto ammonta questa agevolazione fiscale? Gli interessi mutuo prima casa possono essere detratti per il 19% (su base annua), tenendo conto di un importo che non può superare i 4.000 euro. La detrazione vale per:

  • Mutuo per l’acquisto della prima casa garantito da ipoteca sull’immobile;
  • Contratti aventi il fine di certificare l’acquisto di un’unità immobiliare – e relative pertinenze – da adibire ad abitazione principale.

Dopo aver specificato quanto si recupera di interessi passivi sul mutuo, vediamo nel dettaglio la procedura da seguire per richiedere l’agevolazione e chi ha diritto a usufruirne.

Recupero degli interessi passivi mutuo prima casa: come richiedere la detrazione

Quando si parla della detrazione degli interessi mutuo prima casa, è necessario rammentare l’importanza di inserire i riferimenti a quest’ultima nella dichiarazione dei redditi legata al periodo d’imposta in cui i suddetti interessi sono stati pagati. Una parentesi fondamentale va dedicata al fatto che, quando si inquadra la casa per la quale si può richiedere la detrazione degli interessi del mutuo, si chiama in causa l’abitazione principale. Nel momento in cui si utilizza questa espressione, si prende in considerazione l’immobile dove il proprietario e il suo nucleo familiare hanno abituale dimora e residenza anagrafica.

Interessi passivi detraibili: chi può beneficiare dell’agevolazione fiscale?

A chi spetta la detrazione interessi mutuo prima casa? Vediamo le varie casistiche da considerare:

  • Mutuo con più intestatari: in questo frangente, tutti i soggetti appena ricordati possono usufruire della detrazione, ciascuno in proporzione alla propria quota;
  • Contitolarità del contratto di mutuo: in questo caso, invece, bisogna ragionare considerando la sopra citata somma di 4.000 euro come ammontare complessivo sia degli interessi, sia degli oneri accessori;
  • Cointestazione del mutuo con il coniuge risultante fiscalmente a carico: quando ci si trova davanti a questa situazione, bisogna considerare che il soggetto che sostiene tutta la spesa ha la possibilità di usufruire dell’agevolazione fiscale per entrambe le quote di interessi passivi. Essenziale, ribadiamo, è che il coniuge fiscalmente a carico risulti ufficialmente comproprietario dell’immobile.

Quando ci si focalizza sulla parentesi che stiamo approfondendo, è naturale chiedersi, per esempio, se la detrazione degli interessi mutuo prima casa spetta o meno in caso di acquisto di nuda proprietà. La risposta è affermativa. Diverso, invece, è il caso dell’usufruttuario. In questo frangente, infatti, non si ha a che fare con l’acquisto vero e proprio dell’immobile, bensì con il diritto di godimento dello stesso.

Detrazione del mutuo prima casa: cosa accade in caso di decesso del mutuatario?

Come viene gestita la detrazione degli interessi mutuo prima casa nell’eventualità del decesso del mutuatario? In questo caso, il diritto a godere della detrazione spetta agli eredi o a chi sceglie di accollarsi il mutuo. A tal proposito, è bene ricordare che il soggetto che si è accollato il mutuo ha diritto all’agevolazione fiscale se, al momento della stipula del contratto di accollo, ricorrono nei suoi confronti tutte le condizioni previste dal legislatore.

In caso di decesso del mutuatario e di coniuge superstite, a quest’ultimo spetta la detrazione se contitolare del contratto di mutuo. Fondamentale a tal proposito è che il soggetto appena ricordato proceda alla regolarizzazione dell’accollo.

Detrazioni fiscali mutuo: cosa sono gli oneri accessori

Nelle righe precedenti, parlando della possibilità di detrarre gli interessi mutuo prima casa, abbiamo fatto cenno agli oneri accessori. Eccone alcuni:

  • Onorario richiesto dal notaio per la stipula del contratto del mutuo;
  • Spese di perizia;
  • Spese di istruttoria;
  • Oneri richiesti dalle banche per le operazioni di intermediazione.

Nell’elenco è possibile includere anche la penalità da versare in caso di estinzione anticipata del mutuo, così come le perdite sul cambio nell’eventualità del mutuo stipulato in valuta diversa dall’euro. Da non dimenticare è anche la possibilità di annoverare tra gli oneri accessori l’imposta per l’iscrizione dell’ipoteca o per la cancellazione della stessa.

Detraibilità del mutuo prima casa: ci sono spese che non si possono recuperare?

Se gli interessi mutuo prima casa possono essere detratti – lo stesso vale per gli oneri accessori – non è così per tutte le spese. Ecco quelle che non è possibile recuperare:

  • Spese per l’assicurazione sulla casa, anche se quest’ultima è stata richiesta dall’istituto di credito come garanzia;
  • Spese sostenute per la mediazione immobiliare;
  • Onorario richiesto dal notaio per il contratto di compravendita;
  • Imposta di registro;
  • IVA;
  • Imposta ipotecaria;
  • Imposta catastale.

Come scaricare il mutuo nel 730: i requisiti per usufruire della detrazione

Tornando agli interessi mutui prima casa e alla loro detrazione, facciamo presente che, per godere dell’agevolazione, è necessario che sussistano i seguenti requisiti:

  • Acquisto dell’immobile avvenuto un anno prima o un anno dopo la stipula del mutuo ipotecario:
  • Acquisto finanziato attraverso un mutuo ipotecario rispondente alle indicazioni dell’articolo 1813 del Codice Civile;
  • Mutuo garantito da ipoteca. Come garanzia, può essere considerato anche un ulteriore immobile di proprietà di un soggetto terzo;
  • Mutuatario residente in Italia o in uno Stato facente parte dell’Unione Europea.

Rammentiamo infine che, in caso di scelta di non adibire più l’unità immobiliare ad abitazione principale, dall’anno successivo non si ha più diritto ad usufruire della detrazione degli interessi passivi a fini Irpef. Le uniche eccezioni riguardano i casi di trasferimento per motivi di lavoro. In questo frangente, infatti, la casa in cui il mutuatario dimorava prima del trasferimento continua a essere considerata abitazione principale.