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Bonus affitti 2021: come funziona il contributo a fondo perduto

Last Updated on Febbraio 19, 2021

La pandemia da Covid-19 e le limitazioni imposte per contenere la diffusione del contagio hanno messo a dura prova il sistema economico e finanziario italiano, colpendo praticamente tutti i settori compreso quello immobiliare. Per ovviare a tutte queste problematiche lo Stato italiano ha deciso di mettere a disposizione una serie di incentivi tra cui il bonus per affitto per tutto l’anno 2021

Cos’è il bonus affitti e come funziona

Al giorno d’oggi i proprietari di casa riscontrano difficoltà oggettive a rintracciare un possibile acquirente pronto a pagare un canone di affitto che fino a un anno fa era ritenuto una cifra congrua. Questo sta costringendo i proprietari a rivedere le proprie richieste e ad abbassare gli importi.

Le difficoltà incombono anche sugli inquilini che, a causa della mancanza di lavoro, della cassa integrazione e delle riduzioni dello stipendio, spesso si sono ritrovati nel non avere a disposizione le risorse necessarie per pagare l’affitto previsto sia in ambito residenziale che commerciale.

Molti proprietari hanno deciso di venire incontro alle esigenze dei propri inquilini con una riduzione dell’affitto e lo Stato, prendendo spunto da questa solidarietà tra le due parti, ha inserito nella Legge di bilancio del 2021 il cosiddetto bonus affitti che prevede sgravi molto vantaggiosi. Tra l’altro, il bonus, conosciuto anche come contributo a fondo perduto per l’affitto, potrebbe rappresentare una valida soluzione per risolvere il problema della morosità dell’inquilino che ha coinvolto numerosi conduttori sul territorio italiano.

Il bonus affitti prevede un credito d’imposta fino al 50% della riduzione del canone entro un limite massimo concordato di 1200 euro per ogni singolo locatore. In buona sostanza si tratta di un contributo che viene riconosciuto al proprietario di un appartamento in affitto nel caso in cui decidesse di ridurre il canone di locazione al proprio inquilino. Il locatore avrà diritto a uno sgravio del 50% della riduzione di canone e potrà ottenere una cifra massima di 1200 euro da sfruttare in sede di dichiarazione dei redditi sotto forma di sgravio fiscale.

Nella medesima legge di bilancio 2021, lo Stato ha destinato a questa forma di supporto al settore degli affitti una cifra complessiva di 100 milioni di euro, per cui sarà possibile accedere al bonus affitti fino all’esaurimento di tale cifra. Di conseguenza, prima prevedi di ridurre il canone che percepisci dal tuo inquilino e prima puoi usufruire del bonus.

Una recente nota diffusa dall’Agenzie delle Entrate fornisce alcuni chiarimenti sul bonus emersi durante il quarto Ordine Nazionale dei commercialisti ed esperti contabili. Il bonus affitti spetta a qualsiasi tipologia di locatore e nello specifico sia a soggetti Irpef sia Ires e che l’immobile in affitto può essere sia di proprietà del locatore sia sotto altro diritto reale di godimento.

Requisiti per accedere al bonus affitti 2021

Se stai pensando di concedere al tuo inquilino una riduzione dell’affitto percepito, sappi che per ottenere il bonus affitti 2021 devi soddisfare una serie di requisiti:

  • l’immobile deve essere a uso abitativo
  • il comune in cui è locato deve essere ad alta tensione abitativa
  • l’immobile deve appartenere alla categoria catastale A (A/10 esclusa)
  • deve essere in atto la rinegoziazione del canone di locazione
  • l’immobile deve risultare l’abitazione principale del locatario 

Il primo requisito riguarda la tipologia di immobile in quanto il bonus verrà riconosciuto soltanto nel caso di immobili a uso abitativo. Questo significa che tutti gli immobili utilizzati come studi professionali, negozi, laboratori, scuole o per qualsiasi altra attività non potranno godere del bonus.

Inoltre, è necessario che l’immobile in affitto ad uso abitativo sia ubicato in un comune ad alta tensione abitativa. Puoi verificare facilmente se il tuo immobile risiede nella lista dei comuni ad alta tensione abitativa visualizzando la delibera numero 87 del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE) pubblicata il 13 novembre dell’anno 2003.

Per verificare se la tua casa possa rientrare o meno in quelle ad uso abitativo concesse, devi far riferimento alla categoria catastale a cui appartiene. Possono beneficiare del bonus affitti soltanto le abitazioni che rientrano nella categoria catastale A con la sola eccezione degli immobili A/10, uffici e studi privati.

Infine, per accedere al bonus è necessario che il canone d’affitto dell’immobile sia soggetto a una rinegoziazione da comunicare all’Agenzia delle Entrate e che l’immobile costituisca l’abitazione principale del locatario. Il locatario deve avere la residenza anagrafica nell’immobile in affitto e abitarvi effettivamente.

Naturalmente, se rispettati tutti i requisiti elencati per fare domanda,  il bonus affitti viene riconosciuto anche nel caso in cui sia stato sottoscritto un contratto di affitto senza agenzia tra privati.

I vantaggi per il locatore

Contrariamente a quanto si possa pensare, il bonus affitti non va a vantaggio solo dell’inquilino. L’inquilino può ottenere una riduzione che su base mensile può arrivare a un massimo di 200 euro, ma anche il locatore trae i suoi vantaggi. La riduzione dell’affitto, oltre a essere un atto di solidarietà e sincero riconoscimento del momento di difficoltà che in molti sono costretti a passare, rappresenta anche un’ottima opportunità per risolvere o prevenire alcuni fenomeni negativi che possono nascere durante una locazione.

In particolare, se vuoi tutelarti da un inquilino moroso ridurre l’affitto può essere una forma di protezione valida senza ricorrere a pratiche di sfratto e avvocati. Se l’inquilino è moroso vuol dire che non è in grado in questa fase di poter pagare un canone mensile che è stato concordato in tempi in cui non c’erano difficoltà. Attraverso il bonus puoi permettere all’inquilino moroso di gestire le sue difficoltà economiche e potrai recuperare la parte che l’inquilino non ti ha versato. Ad esempio, se l’inquilino riesce a pagarti soltanto il 70% del canone previsto, richiedendo il bonus affitti potrai recuperare la parte che lui non può più corrisponderti.

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Il contributo a fondo perduto può anche essere utilizzato per abbattere i costi di gestione del contratto di affitto, naturalmente non è applicabile nel caso in cui sia stato sottoscritto un affitto in nero, pratica rischiosa che oltretutto può rivelarsi controproducente e sfuggire di mano.

Si tratta di tematiche indubbiamente delicate di fronte alle quali il bonus affitti apre nuovi scenari volti ad aiutare il tessuto sociale italiano e affrontare nel migliore dei modi questo momento di difficoltà a livello internazionale. 

Come fare domanda per il bonus locazioni

Per fare domanda e ottenere il bonus affitti è sufficiente inviare una comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate con i dati di rinegoziazione del canone di locazione, in cui si riporti la riduzione prevista. Al momento è comunque necessario attendere un apposito provvedimento da parte dell’ente proprio come avvenuto con altre tipologie di bonus messi a disposizione dal governo.