Blocco sfratti 2021
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Blocco sfratti 2021: il Tribunale di Trieste apre all’incostituzionalità della norma

Last Updated on Maggio 10, 2021

Potrebbero esserci delle novità molto interessanti per tutti i proprietari di casa. Dopo la recente proroga del blocco degli sfratti per tutto il 2021, Confedilizia aveva sollevato la questione dell’eventuale incostituzionalità della norma.

Secondo l’associazione dei proprietari di immobili, il provvedimento preso dal Governo, che va avanti da diverso tempo, sta gravando solo ed esclusivamente sulle spalle dei proprietari, gli unici a pagare il prezzo della pandemia praticamente per intero.

Nei provvedimenti che verranno intrapresi nel prossimo Decreto Sostegni bis, il Presidente del Consiglio Mario Draghi e i suoi ministri hanno previsto un’ulteriore proroga del blocco degli sfratti, con la novità dell’introduzione di tre scaglionamenti temporali, entro i quali verranno eseguiti i provvedimenti esecutivi, in base a quando è stata emessa l’ordinanza.

Blocco sfratti: le ultime novità

In questo senso pare che qualcosa si stia muovendo dall’ambito giudiziario. Il Tribunale di Trieste ha sollevato la questione alla corte costituzionale, indicando il blocco degli sfratti come incostituzionale.

Il Tribunale ha espresso dubbi riguardo l’eventuale violazione di ben sei articoli della Costituzione:

  • Articolo numero 3: uguaglianza dei cittadini davanti alla legge;
  • Articolo numero 24: possibilità per tutti di agire in giudizio;
  • Articolo numero 42: riconoscimento della proprietà privata;
  • Articolo numero 47: tutela del risparmio;
  • Articolo numero 77: emanazione di decreti da parte del Governo;
  • Articolo 117, comma 1: potestà legislativa.

L’ordinanza del Tribunale di Trieste esprime dubbi sulla legittimità del provvedimento:

“[…] sia nella parte in cui sospende i provvedimenti di rilascio anche per situazioni estranee all’emergenza sanitaria quali le situazioni di morosità relative al mancato pagamento del canone alle scadenze e che si siano verificate anteriormente al manifestarsi della pandemia, sia nella parte in cui, prevedendo ipso iure la sospensione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, impedisce al giudice dell’esecuzione di delibare e valutare, mettendole a raffronto comparato, le distinte esigenze del proprietario rispetto a quelle dell’occupante ai fini del decidere se disporre la sospensione””

Oltre alla carenza di necessità e urgenza dei presupposti evidenziati dal Governo nella decisione di bloccare gli sfratti, il Tribunale ha evidenziato anche come sia palesemente irragionevole che le conseguenze economiche della pandemia – e dei provvedimenti adottati – ricadano solo e solamente sul proprietario, “quasi che egli non dovesse subire i contraccolpi della pandemia allo stesso modo, o anche maggiormente, in confronto all’occupante”.

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