In affitto l'ex-manicomio di Mombello
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Zappyrent: in affitto l’ex manicomio Mombello

Last Updated on Gennaio 5, 2021

Zappyrent propone ai suoi utenti un’offerta esclusiva per questo Hallowen: una notte all’ex-manicomio Mombello!

Il team di Zappyrent ha scelto di esplorare l’ex-manicomio Mombello, alla scoperta dei luoghi e delle storie che lo hanno animato.

A nord di Limbiate sorge l’ex ospedale psichiatrico Antoni di Limbiate, noto come manicomio di Mombello, struttura che, dal 1872 fino al 1978, ha ospitato migliaia di persone con disturbi psicofisici, o presunti tali, sottoponendoli spesso a un trattamento disumano. 

A vederlo dall’esterno, immerso nel suo silenzio, sembra quasi invitarci al suo interno da un cancello arrugginito appena aperto. Sinistro presagio di ciò che è stato. 

All’interno dei suoi oltre 40 mila metri quadrati, l’ex manicomio offre ai propri viandanti un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Un grosso muro di cinta avvolge l’intero plesso, un tempo volto a separare il mondo esterno da quello interno, i “normali” dai “pazzi”. Tanti genitori usavano minacciare i propri figli, ad ogni loro marachella, di portarli aldilà del muro se non gli avrebbero ascoltati, tanto era nota la fama sinistra di quel luogo. 

Nel labirinto di corridoi e stanze, oggi deserte, si affollavano centinaia di persone, distinte le une dalle altre in base al loro comportamento. I più irrequieti erano collocati in celle d’isolamento, dove erano costretti a trascorrere, spesso, anche lunghi periodi della loro tormentata esistenza. Osservandoli oggi, così immobili nel freddo e nel buio che li avvolge, sembra di percepire anche solo un minimo della solitudine di chi le ha attraversate, di chi ha cessato la sua esistenza proprio lì. Come Benito Albino, figlio illegittimo del Duce, che morì proprio in questi luoghi nel 1942. 

Cartelle sanitarie, materassi putridi, radiografie e vecchi registri si accatastano ovunque, oggi. 

Un luogo di dolore e sofferenza. Che sembra trasudare dalle pareti inumidite, dai sanitari incrostati, dalle poltrone sventrate, quelle che un tempo costringevano i pazienti a terrificanti sedute di elettroshock, causando loro danni irreversibili al proprio fisico.

Una città dentro la città, un mondo nel mondo, quello dei “pazzi” dentro a quello dei “normali”. I morti dai vivi. Camminando dentro a questi spazi ormai desolati, si ha la sensazione, fermandosi per un istante, di vederli affollati da centinaia di persone, in un caos frenetico e senza fine. Questa fissità che ora gli avvolge sembra restituire, agli occhi di chi guarda, quella stessa desolazione, quel senso di sconfitta di chi non ha scelto la sua diversità e che, per questo, l’ha subita. 

Tour 3D Manicomio di Mombello: //www.zappyrent.com/property/314/detail

Andrea trotta

Proprietario di casa?

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